Possono essere riciclate al 100% e non contengono più prodotti dannosi per l'ozono.
Ma perché siano davvero a impatto zero, dobbiamo seguire alcune semplici regole.
SONO PASSATI gli anni in cui le bombolette spray - che fossero lacca per capelli, deodoranti o vernici - venivano additate come elementi inquinanti. A ogni spruzzo, il buco nell'ozono aumentava un po' di più.
Da qualche tempo non è più così.
I prodotti spray, infatti, sono sempre più green. E meno male, visto che ogni anno nel mondo ne vengono utilizzati ben 12 miliardi.
Per scoprire come le bombolette siano possano essere oggetti amici dell'ambiente è nato il sito Life Is Spray (http://lifeisspray.federchimica.it/) con informazioni, curiosità e approfondimenti. Per quanto riguarda i propellenti, ad esempio, dal 1989 in Europa non si producono più spray contenenti Cfc (dannoso per l'ozono stratosferico). Nei prodotti per i quali viene richiesta la totale 'non infiammabilità', vengono utilizzati propellenti non infiammabili compatibili con le esigenze tecnologiche dell'aerosol e non dannosi per l'ozono stratosferico. In tutti gli altri prodotti aerosol vengono, di norma, utilizzati del Gpl appositamente purificato, demetilerete, biossido di carbonio o protossido d'azoto.
Le bombolette realizzate in acciaio e alluminio, poi, una volta esaurite, possono essere riciclate al 100% e all'infinito. Ma per facilitarne la raccolta differenziata, occorre seguire alcune piccole regole. Prima di gettare il prodotto esaurito nella raccolta differenziata, per esempio, è importante assicurarsi che i contenitori siano stati accuratamente svuotati del loro contenuto. Inoltre, poiché le regole di smaltimento dei rifiuti variano da comune a comune, è importante fare sempre riferimento all'azienda municipale di smaltimento della propria città e informarsi se gettare gli spray nei cassonetti per i metalli o se smaltirli presso le isole ecologiche.
(fonte: Federchimica)